Le Fonti del Clitunno: un'ideale tappa di passaggio

Un piccolo paradiso dove trascorrere momenti di bellezza e di profondità spirituale

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Nel cuore verde dell’Umbria, tra Spoleto e Foligno, si trova un luogo incantato dove il tempo sembra rallentare: le Fonti del Clitunno. Questo piccolo scrigno di acqua limpida e riflessi smeraldini, incorniciato da salici piangenti e pioppi svettanti, è da secoli fonte di ispirazione per poeti, scrittori, viaggiatori e pellegrini. Un luogo che non è solo paesaggio, ma memoria viva della cultura italiana ed europea.

Un luogo sacro fin dall’antichità

Le fonti alimentano il fiume Clitunno, sacro per gli antichi Romani. Il dio Clitunno aveva qui un santuario e un tempio — probabilmente corrispondente all'attuale Tempietto del Clitunno — dove si compivano riti e sacrifici. Le sue acque erano ritenute miracolose, e i buoi bianchi allevati nei suoi pascoli erano destinati alle cerimonie più solenni di Roma.

“C'è una sorgente limpida e trasparente come il vetro, così pura che si può contare il numero dei sassolini sul fondo.”

Plinio il Giovane

Anche Virgilio ne parla nell’Eneide come di un luogo sacro e potente, e secoli dopo fu Carducci a dedicarvi uno dei suoi componimenti più celebri, intitolato proprio Alle Fonti del Clitunno:

“Salve, Umbria verde, e tu del puro fonte
Nume Clitumno!”

Virgilio

Perché visitarle oggi

Le Fonti del Clitunno sono molto più di una passeggiata nella natura: sono un’esperienza di armonia sensoriale.

L’area è protetta, curata e accessibile attraverso un percorso che costeggia il lago e ne rivela ogni sfumatura: il silenzio dell’acqua, il fruscio degli alberi, il riflesso perfetto del cielo. I cigni e le anatre vi nuotano con eleganza, e l’acqua mantiene una trasparenza quasi mistica, che ne fa uno dei bacini sorgivi più suggestivi d’Italia.

A pochi minuti si trova anche il Tempietto del Clitunno, patrimonio UNESCO dal 2011 come parte dei Longobardi in Italia. Un piccolo edificio sacro paleocristiano che sembra sospeso nel tempo, incastonato tra ulivi e cipressi, e custode di un’iconografia e architettura di profonda bellezza.

Un viaggio tra poesia, arte e natura

Visitare le Fonti del Clitunno significa immergersi in un paesaggio dove la natura dialoga con la storia e la letteratura. È un luogo che invita alla contemplazione, alla lentezza, alla memoria. Un rifugio per l’anima che ha attraversato i secoli senza perdere il suo potere evocativo.

“un silenzio che parla, un’acqua che canta, una luce che consola.”

Giosuè Carducci

Chiunque ami la bellezza autentica dell’Italia nascosta dovrebbe mettere le Fonti del Clitunno nella propria lista dei luoghi da visitare almeno una volta nella vita. Perché in quell’acqua limpida si riflettono non solo alberi e cieli, ma anche secoli di storia, arte e poesia

Qual'è la stagione migliore per visitarle?

Sicuramente nei mesi estivi si può apprezzare la frescura delle sue acque, ma è in autunno che offrono la loro veste migliore: infinite sfumature di rosso di incommensurabile bellezza

Altre informazioni utili

Per entrare nel Parco si può parcheggiare gratuitamente di fronte al ristorante. Per l'ingresso, invece, il costo del biglietto (acquistabile solo sul posto) è di € 3,00 a persona. Sono presenti i bagni pubblici, ed è consentito l'accesso anche agli amici a quattro zampe.

Nota importante: non si possono portare cibi e bevande all'interno delle fonti.

Italia Parchi

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Redazione

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