Iniziati nel 1748 per volere di Carlo III di Borbone, gli scavi archeologici di Pompei hanno riportato alla luce i resti dell'antica città romana che sorgeva presso la collina di Civita.
Ai resti delle
Domus, degli edifici pubblici,
dei Teatri, delle Terme, dei Lupanari e degli oggetti di uso quotidiano, oggi conservati nel
Museo Archeologico Nazionale di Napoli, si affiancano le drammatiche testimonianze della vita che si è improvvisamente fermata una mattina di agosto del 79 d.C.
Lapilli, cenere e detriti lanciati in aria dal Vesuvio, infatti, ricoprirono e conservarono i corpi dei cittadini nel loro ultimo atteggiamento di difesa prima della morte. Pose che è stato possibile riprodurre colando del gesso nelle cavità lasciate dai corpi stessi.
La città, che risentì dell'influsso dei
Greci, degli
Etruschi e dei Sanniti, ebbe il suo primo impianto urbanistico nel IV secolo a.C. quando venne conquistata dai
Romani che la dominarono a lungo, e fu distrutta e ricostruita diverse volte in seguito ad eventi catastrofici, come il terremoto del 62 d.C.
L'aspetto attuale di Pompei fu raggiunto nell'età imperiale, epoca a cui risalgono la
Palestra Grande e gli edifici pubblici sul lato est del
Foro, il centro economico, politico e amministrativo della città.
Circondata da una cinta muraria nella quale si aprivano sette porte,
Pompei era attraversata dalla
Via dell'Abbondanza, la strada principale che conserva ancora la sua pavimentazione originale. La strada collegava il Foro con
Porta Sarno passando per le
Terme Stabiane, il complesso termale più antico della città caratterizzato dall'alternarsi di ambienti riscaldati gradatamente, e l'
Anfiteatro, in cui si esibivano i gladiatori.
Il Foro era circondato da
Archi Onorari in marmo dedicati ad
Augusto,Tiberio e Caligola e dominato dal
Tempio di Giove, mentre la Basilica era riservata alla giustizia e all'economia.
Il
Macellum del II secolo a.C. era il mercato della città, un cortile porticato sotto cui si aprivano le botteghe e i termopili erano i locali in cui venivano venduti bevande e cibi caldi.
La
Via dei Teatri portava al quartiere delle attività culturali in cui si trovava il
Teatro Grande, con l'area per l'orchestra disposta a ferro di cavallo.
Le
Domus erano di diversa grandezza a seconda del ceto sociale degli abitanti, da quelle dei ricchi patrizi, più ampie e circondate da giardini e quartieri termali a quelle meno sfarzose dei commercianti.
Le grandi Ville si ergevano invece nei pressi delle mura della città, come la
Villa dei Misteri, cosiddetta dalla serie di affreschi del triclinio, vicino
Porta Ercolano.
Fuori le mura sono stati ritrovati anche i resti delle necropoli.
Presso l'Ufficio Informazioni di
Porta Marina potrete ritirare la pianta degli scavi e ricevere tutte le informazioni sugli itinerari.
A disposizione inoltre
bookshop, servizio Audioguide e punti di ristoro.
A cura della Redazione di ItaliaParchi.it
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